domenica 19 aprile 2015

Posizionamento dei nostri tamburi

In tanti anni di insegnamento, molte volte mi è stato chiesto un suggerimento su come devono essere posizionati i vari elementi che compongono la propria batteria. Davanti a questa domanda, solitamente rispondo con un altra domanda: da quale elemento cominceresti a montarla?
Le risposte possono essere varie, ma comunemente però, si tende a rispondere "con la grancassa".
Visto che possiamo decidere di quanti elementi disporre e di come vogliamo posizionarli, tanto vale cominciare da noi stessi e potercela così "costruire" intorno!
Personalmente consiglio sempre di cominciare dallo sgabello
Da qui in poi, direi che tutto è soggettivo. Per chi cercasse una risposta più precisa, provo a rispondere...

Premetto che non ho mai preso le misure per sistemare un tom o un piatto, ma di fatto mi sono sempre basato su alcuni concetti molto semplici e, per me, efficaci.
Una volta trovato il mio setup, successivamente mi sono organizzato con memorie e segni sulle aste e sul tappeto al fine di ritrovare il giusto posizionamento ottimizzando i tempi di montaggio e smontaggio del mio set.


  • In primo luogo, dobbiamo considerare il tipo di set che stiamo utilizzando, per es: un tom e un timpano, e relative misure (ovviamente anche della cassa); multi-tom e multi-piatto e quindi dove vogliamo posizionare i vari componenti; altezza dello sgabello (quest'ultimo potrebbe variare anche in base al tipo di set o genere che vogliamo affrontare).
  • successivamente, dobbiamo curarci dell'altezza e della inclinazione dei vari elementi tali da poterli colpire con la bacchette più parallele possibili alla pelle, o meglio con il minor angolo possibile tra bacchetta e pelle/ piatto. In questo modo possiamo gestire con disinvoltura eventuali rim-shots su tutti i toms o darci la possibilità di poter colpire comodamente i crashes anche con la punta delle bacchette
Questi piccoli accorgimenti ci permetteranno inoltre di poter avere un suono pieno e potente, ma anche di poter sfruttare tutte le potenzialità sonore dei nostri piatti e dei nostri tamburi.
  • Il rullante: è particolarmente importante trovare la giusta altezza e inclinazione di quest'ultimo in base al tipo di impugnatura delle bacchette. Teniamo conto che è il tamburo che maggiormente utilizziamo!

Non dobbiamo dimenticarci di mantenere una corretta postura, che sta alla base di questi semplici principi!

Nel mio caso, una volta sistemato il rullante per come mi trovavo comodo, successivamente lo alzavo ancora di circa un centimetro per costringermi a controllare meglio la postura. Lo so, è un po' "pericoloso" in concerto perchè si rischia di mancare qualche colpo. Più precisamente, rischiamo di colpire solo il cerchio poiché basta variare di poco l'altezza del polso o "rilassarsi" quel tanto che basta per incurvare la schiena per sbagliare palesemente l'esecuzione di una nota! 

Quest'ultimo accorgimento però, mi ha aiutato molto nel controllo e nella precisione con cui eseguo ogni singolo colpo. E' sicuramente una strada impegnativa ma, mi è stato molto utile per capire molte cose sui movimenti che facevo, sulla qualità dei colpi e non meno importante, sulla resistenza (inteso come quantità di tempo) dietro ai tamburi ...ora mi stanco meno!



lunedì 28 luglio 2014

riconoscere i legni...

Ciao a tutti,
Spesso sento discutere sulla scelta del legno e delle caratteristiche che questo conferisce ai tamburi di una batteria. Spesso sento anche di chi sostiene di poter riconoscere di che essenza si tratta solo ascoltandola... Dalla mia piccola esperienza, posso dire che le caratteristiche di alcuni legni possiamo essere in grado di riconoscerle, magari dei due o tre legni che più ci piacciono e quindi che meglio conosciamo. Ho sentito di qualcuno che sonsteneva di riconoscerli addirittura da bendati... beh, onestamente non so se è davvero possibile, per via delle differenze di costruzione che passa da un tamburo all'altro o meglio, dalle differenze che ogni marchio ha nella progettazione/ costruzione dei propri tamburi, ma soprattutto per la differenza di ambiente in cui si trovano le batterie che proviamo/ suoniamo.
Un piccolo aneddoto: un giorno ero con un amico da Essemusic per scegliere una batteria da jazz (la cercava lui) una volta individuate le misure che voleva, uno degli addetti ci ha fatto sentire e provare alcune batterie. C'era una Pearl Limited Edition, in mogano, l'addetto ci diceva che era costruita interamente in mogano ma sentendo il rullante gli ho chiesto se era davvero sicuro se fosse in mogano anche quello, perchè a me suonava più da acero... Ci avevo azzeccato! Il rullante era in acero (alla fine il mio amico si è portato a casa una Gretsch USA Custom).
Si tratta sicuramente di fortuna, ma le condizioni me lo permettevano perchè in quel momento avevo a disposizione due legni a confronto su una stessa batteria.

Sull'utilità o inutilità della questione non so rispondere con precisione, ma conoscerne le caratteristiche timbriche e costruttive ci aiuta ad individuare lo strumento che meglio rispecchia il suono che abbiamo in mente. Con ogni probabilità chi ci ascolta suonare non capirà se la nostra batteria è in acero o mogano, o se ha i bearing edges arrotondati o a 45°, ne tanto meno se useremo pelli single ply o two plies... è chiaro che il godimento è principalmente per noi che suoniamo! Trovare un buon feeling sullo strumento che suoniamo, ci aiuta a suonare meglio!

mercoledì 26 febbraio 2014

snare hoops comparison

Video dedicato ai cerchi (hoops) relativo all'articolo pubblicato in questo mese di febbraio su Drum Club




lunedì 25 novembre 2013

Tosco Cymbals

These are roto-cast cymbals made in Italy during the 70s (pre Sabian). They are in very good conditions and the sound is great!
Check out the sample here: http://www.youtube.com/watch?v=fnup7QQSB58
Tosco Cymbals

sabato 27 aprile 2013

SVILUPPO DELLA PARTE SINISTRA (o destra!)


Parlando della parte sinistra, intendo il lato a noi più debole, per chi fosse mancino, il lato debole sarà ovviamente il destro.
Spesso si pensa di poter diventare totalmente ambidestri, ma se consideriamo il drum-set che normalmente suoniamo, dove e come sono disposti gli elementi che lo compongono, non sarà difficile immaginare che alcuni di questi con la mano opposta avranno un suono diverso. I motivi sono semplici: per esempio, l’Hi-Hat sarà troppo alto e troppo ravvicinato per la mano sinistra; un altro motivo è che sarà molto difficile raggiungere lo stesso grado di sensibilità della destra. Ottenere lo stesso suono con entrambe le mani durante lo studio dei rudimenti, anche se applicati su tutto il drum-set, non significa essere ambidestri ma solo aver sviluppato correttamente la mano sinistra sino a questo punto. L’argomento che voglio affrontare parte proprio da qui. Personalmente ritengo importante assegnare dei ruoli precisi ai quattro arti, questo non significa non sviluppare in modo corretto la sinistra, ma svilupparla diversamente al fine di un maggior controllo tecnico. Lo sviluppo partirà dopo aver approfondito lo studio della sinistra richiesto dai rudimenti e applicati al drum-set.
Facciamo un esempio: se per imparare un groove da destro, ci impiegheremo un periodo di tempo “X”, studiandolo da mancini, impiegheremo almeno il doppio del tempo, per cui ritengo più utile sfruttare quello stesso tempo per sviluppare la sinistra in modo più efficace e creativo!!!
Pensiamo allo studio del pianoforte. Il pianoforte richiede un elevato controllo sia della mano destra, sia della mano sinistra. Chi conosce questo strumento, sa benissimo che la sinistra va studiata e sviluppata come le destra, come per i nostri rudimenti, ma è altresì vero che le mani hanno due diteggiature e ruoli diversi. La sinistra si occupa della parte bassa mentre, la destra della parte alta della tastiera.
Per sviluppare la sinistra in modo creativo, si potrebbe cominciare con:
a) coordinare la mano sinistra con il piede destro, per es: potrebbe essere interessante suonare dei grooves con l'Hi-Hat in sedicesimi cominciando con la mano sinistra;
b) suonare con impostazione aperta (come fanno i grandi Billy Cobham, Lenny White, Simon Phillips, ecc...) ossia, sopra mancini e sotto destri;
c) invertire il ruolo degli arti inferiori senza alterare quelli superiori, sopra destri e sotto mancini.
Lo stesso Simon Phillips, è destro ma per esigenze tecnico-creative, ha cominciato a studiare invertendo i ruoli degli arti superiori fino a ottenere la padronanza che ha della sinistra. Adesso suona esclusivamente in questo modo. Questo dimostra che non serve a nessuno saper suonare esattamente allo stesso modo sia da destri sia da mancini, Simon Phillips ha fatto una scelta precisa per cui non ha più interesse a suonare in modo tradizionale!
Sviluppare il nostro lato sinistro in modo intelligente, può aprire le porte della creatività. Un altro esempio, molto comune nella musica latin-jazz, è quello di suonare una delle “claves” con il piede sinistro, magari usando un campanaccio. In questo modo potremo essere un po’ batteristi e un po’ percussionisti.

Alla base di tutti gli esercizi di coordinazione, si tratta di comprenderne i meccanismi richiesti per eseguire gli incastri che si studiano. Solo quando ci si muove comodamente potremo renderli nostri e magari interpretarli modificandone anche la configurazione.

Mi raccomando, tenete duro che gli obbiettivi sono raggiungibili!!!
Buon lavoro

Ciao :)